In cerca di una cena raffinata a Venezia, abbiamo scelto il ristorante Ai Mercanti, una meta che, tra le recensioni entusiastiche e il menù accattivante, prometteva un’esperienza gastronomica unica.
Ai Mercanti si affaccia su una piccola corte, dove d’estate propone il suo servizio all’aperto. L’ambiente interno è curato, con un’atmosfera che tenta di bilanciare un filo di raffinatezza e accoglienza. Il menù è in parte sperimentale e, sulla carta, promette bene. Tutte le premesse sembrano quelle giuste.
Il menù di Ai Mercanti: più apparenza che sostanza
Ordiniamo quattro antipasti da condividere: ostriche, che si rivelano buone ma non sorprendenti; porchetta con senape, buona ma prevedibile, un piatto che non richiede sforzi particolari: basta acquistare una buona porchetta e abbinarla a della senape; un uovo croccante con crema di patate e acciughe, che promette molto nel nome ma si traduce in un insieme insipido e monotono, incapace di valorizzare gli ingredienti; e una piovra alla griglia con verdure, banalissima, priva di carattere e con una cottura approssimativa. Questi antipasti tracciano fin da subito una linea poco entusiasmante: qualche buona intuizione affiancata da esecuzioni che mancano di equilibrio e carattere.
I primi piatti: un’ulteriore delusione
Per i primi abbiamo scelto i tagliolini fatti in casa con cime di rapa e alici, un piatto mangiabile ma segnato da diversi errori tecnici; spaghetti aglio e olio, che si mantengono nella norma senza alcuna sorpresa; e il tanto atteso baccalà in una zuppetta leggermente piccante di lemongrass, coriandolo e latte di cocco. Quest’ultimo, scelto per la sua promessa di evocare le deliziose zuppe tom yum della Thailandia, si rivela una delusione totale: un piattino da ben 25€ in cui l’asprezza sovrasta tutto il resto, rendendo ogni boccone una fatica.
Il servizio e l’atmosfera: un contrasto stridente
Un aspetto curioso è il netto contrasto tra le recensioni entusiastiche che si leggono online e l’esperienza vissuta. Con una media di 4,7 su Google Maps, ci si aspetterebbe una cucina di livello, ma la realtà sembra smentire queste valutazioni. È come se l’apparenza – dal design del locale alla presentazione dei piatti – bastasse a conquistare il plauso, a scapito della sostanza. Un menù pretenzioso e costoso, che promette sperimentazione senza mai raggiungere una vera profondità di sapori, lascia più di un dubbio sul giudizio di chi ha scritto queste recensioni.
Molti piatti sembrano costruiti più per impressionare sulla carta che per soddisfare il palato. L’uovo croccante con crema di patate e acciughe, ad esempio, aveva tutto il potenziale per essere un antipasto creativo e gustoso, ma si è rivelato un insieme indistinto di consistenze e sapori. Anche il baccalà in stile “tom yum,” ispirato alle deliziose zuppe thailandesi, soffre di un’esecuzione sbilanciata. Piatti così lasciano la sensazione di un grande divario tra l’intenzione e l’esecuzione, un problema che permea l’intero menù.
Il personale è stato cortese, ma il loro stato visibilmente alterato ha lasciato trapelare un certo nervosismo. La gentilezza non basta a compensare una qualità del cibo completamente al di sotto delle aspettative, soprattutto considerando i prezzi elevati e l’impostazione del locale. È chiaro che in cucina manchi la competenza necessaria per supportare l’ambizione di un menù sperimentale: pretenzioso nelle ricette e nei prezzi, ma privo di solide basi tecniche.
Conclusione: Ai Mercanti è davvero il miglior ristorante a Venezia?
Ai Mercanti rappresenta una delle delusioni più cocenti del nostro tour gastronomico veneziano. L’ambiente raffinato e le buone premesse del menù non riescono a nascondere una cucina carente sia dal punto di vista tecnico che del gusto. I prezzi elevati, giustificabili solo se accompagnati da una qualità impeccabile, risultano invece ingiustificati per una proposta che manca di anima e coerenza. È un locale che sembra vivere di apparenze, capace di soddisfare forse turisti in cerca un’esperienza “instagrammabile,” ma che delude chi cerca una vera esperienza gastronomica. Assolutamente da non tornarci.
Se cercate una vera esperienza gastronomica a Venezia, vi consigliamo di esplorare altre opzioni che possano unire competenza, passione e autenticità.